Se questo titolo capiterà sotto gli occhi di un ristoratore, questi penserà “ecco l’ennesimo finto-guru che parla di come migliorare la mia attività, non avendo nessuna esperienza nel mio campo”.
E ha ragione. Perché ogni attività ha la sua dimensione, e i suoi limiti. Io faccio il mio, tu fai il tuo.
In realtà, un ristoratore attento a ciò che succede attorno a se, curioso e desideroso di superare i propri limiti, avrà avuto modo di scontrarsi con il web, i social network e tutto il resto.
E molto probabilmente l’amico informatico, il webguru, il social expert avrà spiattellato una ricetta piuttosto comune ma, secondo me, sbagliata: “fatti un sito!” “fatti la pagina su facebook!” “fatti un account twitter!“.
Io credo, invece, che queste azioni mancano il bersaglio, e spesso si basano su un principio sbagliato che dice: “URLA IL TUO NOME“.
Il principio, secondo me, dovrebbe essere: “ascolta“.
Quindi, se vuoi l’ennesima ricetta-pronta-da-due-minuti, fatti un sito, fatti facebook, fatti twitter.
Se, invece, vuoi qualcosa di più sofisticato, più faticoso ma certamente più remunerativo, cerca in rete. Cerca innanzitutto te stesso, per capire come i potenziali utenti riescono a trovarti. Cerca soprattutto cosa dicono gli utenti di te, se ti apprezzano e se ti disprezzano.
Puoi farlo in vari modi:
1) semplice, economico e limitatamente efficace: usa google alerts http://www.google.com/alerts che consente di impostare delle ricerche su alcune parole chiave, e google periodicamente ti aggiornerà sui contenuti presenti in rete che contengono queste parole chiave. E’ un po’ come fare, a mano, una ricerca e annotare ogni nuovo commento, articolo, post presente nella rete, ma in questo caso è automatizzato. Non sempre è aggiornato, non trova tutti i contenuti. Esistono servizi specializzati in “e-reputation” ma ammetto di non avere conoscenza diretta della qualità di questi servizi.
2) un po’ più complesso, serve tempo e pazienza: con l’accesso ai siti sociali food&restaurant, dove in alcuni casi è possibile farsi identificare come proprietari/gestori e seguire i feedback, le visite, e i commenti dei visitatori (spesso qualificati in base alla loro “competenza” in modo da distinguere il visitatore occasionale dall’estimatore). Alcuni siti che uso per sapere dove andare e in cui lascio spesso commenti sono: http://www.2spaghi.it/ e http://www.tripadvisor.it/ . Personalmente non amo http://www.ilmangione.it ma ho visto che è molto utilizzato. Comunque sia, questi siti sono una miniera di pubblicità (positiva o negativa) e promozione per il vostro business nella ristorazione.
3) pesante, a volte complicato, consiglio di farsi supportare da un “esperto” (ma che sia un vero esperto!): con un sito web, google plus e facebook (per citare i più noti), imposti una campagna di comunicazione orientata all’ascolto degli utenti. Ad esempio, puoi controllare quanti utenti danno il “like” o il “+1” alla tua pagina facebook o alle pagine del tuo sito e controllare eventuali commenti lasciati dagli utenti, e, infine, interagirci direttamente.
In ultima analisi, consiglio di sondare la rete per capire cosa è tendenza e cosa non lo è: ad esempio, il sushi è diventato una “mania”. Mania facilmente misurabile (e predicibile?) guardando la pagina “sushi” su facebook e notando come questa incrementasse in maniera vertiginosa il numero di utenti ogni settimana.
A proposito del punto 1), cito il blog di un gruppo di amici che a Cagliari si cimenta in ricche e divertenti recensioni, che vanno oltre “la stellina” o “la forchetta” e descrivono la serata con toni parodistici e a volte goliardeschi: http://ristoranti.donkeychallenge.com/ristoranticagliari dove alcune recensioni sono delle vere e proprie celebrazioni che attirano il flusso di potenziali clienti e aumentano il numero di coperti a serata 🙂
Aggiornamento
Mi sento profondamente colpevole di aver ignorato il suggerimento di una carissima amica, nonché comproprietaria della famosa (famigerata?) trattoria MuVarA, relativo a un altro blog di recensioni culinarie, specializzato nei pranzi-della-pausa-pranzo sempre in zona Cagliari: Il gambero rotto http://gamberotto.blogspot.com/. Vi consiglio una visita periodica al blog, sia perché gestito da un gruppo di supereroi in incognito (ma che non ho difficoltà a riconoscere 😉 ) sia perché la recensione è dettagliata e impostata sul punto di vista “mangiar bene spender poco”. E, come vedrete, non sono clementi quando c’è da mazziare 😉
Mi permetto di aggiungere una postilla, ma non prima di aver commentato positivamente il lavoro che c’è dietro questo blog/sito/punto di incontro, Complimenti 🙂
La postilla riguarda i portali di pubblicità. Ce ne sono un’infinità, di buoni e di meno buoni, dove i ristoranti (previo pagamento per i buoni, gratuiti per i meno buoni) possono iscriversi e pubblicizzare ancor meglio il Ristorante 🙂
Sto parlando di cose alla 2spaghi (che prima era gratuito e adesso che ha inserito servizi nuovi è a pagamento), RestaurantOnClick.it (che, da quanto so, a pagamento lo è sempre stato ma che fanno sempre cosine interessanti… magari per le feste)… questo genere qui. Io sono una felice usufruitrice, la mia famiglia ha un ristorante e io mi occupo della pubblicità 😀
Certo che… ci si deve fidare della rete 🙂 Fidati della rete ed essa ti ricambierà 😀
Ormai cose come il volantinaggio, i cartelloni pubblicitari non sono più così utili. Le persone non si incontrano per strada per darsi volantini, ma si parlano per chat scambiandosi i link.
Per quanto possa essere dispendioso a livello di tempo… la pubblicità sulla rete è ormai una realtà indispensabile per chi tiene a mantenere in vita la propria attività.
Vi chiedo scusa per il lungo discorso e, rinnovando i miei complimenti, saluto 🙂
Concordo con te: oltre a 2spaghi (di cui sono un felice utilizzatore) c’è anche tripadvisor e una serie numerosa di blog specializzati nelle recensioni “complesse” dei ristoranti di una particolare zona.
La rete, come dici tu, è importantissima, ma si differenzia nella sostanza dalla pubblicità. La pubblicità è fatta per enfatizzare alcune caratteristiche e attirare il cliente, è promossa nei tempi e nei modi dall’esercente, invita e incanta. La recensione può essere enfatica come impietosa, è promossa in tempi e modi non controllabili dall’esercente, dà un parere (sempre affetto da una certa soggettività) che non necessariamente invita.
Concordo sulla necessità di farsi “pubblicità”, farsi conoscere: ma ancora più fondamentale è fornire un buon prodotto/servizio 🙂
E, se hai piacere, consigliaci il tuo ristorante 🙂