Continuiamo a sperimentare con le pagnotte a base di lievito madre o pasta madre che dir si voglia.
Dopo varie sperimentazioni, rispetto alla ricetta “base”, consiglio di sostituire il cucchiaino di zucchero con mezzo cucchiaino di miele: non aiuta tanto la fermentazione ma rende il pane morbidissimo e lievemente dolciastro.
Oggi (o meglio ieri notte) ho fatto un’altra variante “svuotafrigo”. Avevo della panna fresca avanzata, e ho tentato l’esperimento.
Pane in cassetta alla panna - Flickr
Ecco la ricetta, fatemi sapere!
Ingredienti
- farina di grano tenero 500 g
- acqua 300 ml
- panna fresca 50 ml
- sale 1 cucchiaino
- sciroppo d’acero 1 cucchiaino
- lievito madre 50 g
Preparazione dell’impasto
Prendete un insalatiere abbastanza capiente e sciogliete il lievito madre con l’acqua intiepidita (più o meno la temperatura che deve avere per fare il bagnetto ai bebè, o per gli ingegneri 35 °C)
Aggiungete lo sciroppo d’acero e il sale e mescolate finché la maggior parte del lievito non si è disciolto.
Aggiungete la farina e con il cucchiaio mescolate solo al centro, finché la farina non forma una poltiglia liquida e priva di grumi. Ora aggiungete la panna, e mescolate con un raggio più ampio fino a prendere tutta la farina.
Otterrete un composto soffice ma abbastanza denso da poter essere lavorato su un piano (io lo lavoro sul granito, evita che la pasta si incolli dappertutto).
Con un po’ di pazienza, lavorate l’impasto colloso con i movimenti tipici (stendi, allarga, ripiega la pasta su se stessa, stendi, allarga…) finché non la smette di appiccicarsi al piano e alle dita.
A questo punto potete avviare la cosiddetta “alveolatura”: formate un bel rotolo, ripiegatelo su se stesso in tre parti. Vi ritroverete con una palla che ri-trasformerete in rotolo, e lo ripiegherete su se stesso in tre.
Continuate finché avrete forza e pazienza, più lavorate l’impasto e più morbido verrà il pane. Se l’alveolatura è stata realizzata bene, le bollicine che troverete a fine cottura saranno moltissime e piccole (in realtà dipende anche dalla quantità di semola nell’impasto, più ce n’è e più piccole saranno le bolle).
Lievitazione
Metodo “semplice”: prendete il rotolo, infarinatelo e adagiatelo in uno stampo per plum cake (o per pane in cassetta) e lasciate lievitare per 8-10 ore.
Nota: sto usando uno stampo in silicone che garantisce il distacco a fine cottura e mi permette di non usare l’odiosissima carta forno.
Metodo “due fasi”: prendete il rotolo, trasformatelo in palla e riponetelo nell’insalatiere, copritelo con un panno e lasciatelo lievitare per 6-8 ore in un luogo caldo e lontano dalle correnti d’aria (il forno -acceso per qualche minuto e poi spento- è l’ideale).
Prendete l’impasto che, approssimativamente, avrà raddoppiato le dimensioni, e lavoratelo con il metodo del rotolo a tre parti descritto sopra per migliorare l’alveolatura. Infarinate e adagiate nello stampo da plum cake, e lasciate riposare altre 2 ore circa.
Cottura
Preriscaldate il forno a 250 °C, infornate l’impasto e gettate un bicchiere pieno d’acqua sulla leccarda, sprigionando vapore. Questo renderà il pane umido e tenderà a gonfiarsi di più.
Se avete un forno elettrico o se avete paura di spegnere la fiamma, potete utilizzare una teglia “d’appoggio”, preriscaldata anch’essa, su cui verserete l’acqua.
Cuocete per 45′ circa e, a fine cottura, estraete dallo stampo e avvolgete con un panno la pagnotta caldissima e profumatissima.
Non fatevi prendere dalla fretta o dalla gola, il pane caldo è ustionante, ve lo garantisco 🙂