Hummus casalingo con la pentola a pressione

 

Hummus

Di ricette per l’hummus di ceci ce ne sono un’infinità, ognuna con le sue complessità e tradizioni. Preparato nelle località distribuite su decine di migliaia di chilometri delle coste del mediterraneo, ha subito variazioni e adattamenti sia negli ingredienti che nella preparazione. Continua a leggere

Salmone alla rapida

Questa ricetta è inventata, sul momento, e in un momento di tanta fame e tante altre cose da fare.

Per questo ho cercato di tirar fuori una ricetta semplice, veloce, e basata sugli ingredienti presenti in casa. La mattina avevo tirato fuori un trancio di salmone congelato per fare una bella tartare, e invece…

Ingredienti

  • salmone, 500 g
  • dragoncello essiccato
  • pepe bianco
  • cannella
  • paprika forte
  • sale
  • vodka (o fil’e ferru!!!) 2-3 cl

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Suppa cuata o gallurese (opportunamente addomesticata a zuppa di pane e formaggio)

Per ferragosto ho tentato di fare la ricetta più calda, autunnale, calorica, rigenerante che esista tra le pietanze sarde che non sono considerate semplicemente “carne”.

La suppa cuata, o zuppa logudorese, a base di brodo di carne, pane raffermo e formaggio a pasta filata, dovrebbe essere fatta esclusivamente con prodotti tipici della zona.

Ma, con un po’ di addomesticamenti e un certo adattamento del palato, ci siamo accontentati di questa versione casteddaia (cagliaritana, per i non isolani).

  • Difficoltà: bassa
  • Costo: basso
  • Tempo: 15′ (preparazione) + 30′ (cottura)

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Risotto mele & speck

Non si può certo dire che per me la cucina sia un atto “creativo”, o meglio, lo è perchè “crea” ma non padroneggio ancora la materia per potermi sbizzarrire senza una guida…

Per questa ricetta mi sono basata (molto basata) su quella citata da GialloZafferano (ormai la mia bibbia) http://ricette.giallozafferano.it/Risotto-mele-e-speck.html

con qualche piccola semplificazione.

Difficoltà: bassa

Costo: basso

Tempo: mmh, da quando è iniziato il telegiornale fino all’inizio del film

Ingredienti

  • Cipolla
  • Riso arborio (non avevo il carnaroli!) 320 gr *
  • Vino bianco 1 bicchiere
  • Speck (lo avevate dedotto dal titolo?) diciamo 80 gr ma è solo perche non ne avevo di piu… potete arrivare a 120!
  • Burro, 40 gr
  • Dado x brodo (o brodo vero se siete bravini)
  • Mele rosse farinose, 2 (fuji)
  • Grana padano se vi piace

 

* sembra tanto ma non è.

Spiegazione:

I veri cuochi si preparano gli ingredienti prima, io non lo faccio ma è MALE, meglio avere le cose pronte ad essere scaraventate in pentola al momento giusto, non lasciate il cibo sul fuoco nel frattempo che affettate/grattuggiate/sminuzzate/implorate lo speck di tagliarsi da solo. QUINDI:

prima:

1.tagliate la cipolla

2. tagliate lo speck in dadini

3.versate il vino in un bicchiere

4. sbucciate e tagliate le mele a dadini

fatto? ok potete iniziare, eeeh non vale imbrogliare!

Prendete l’amica pentola a pressione, fateci rosolare dentro la cipolla con il burro, non tanto, non fatela bruciare. Poi aggiungete il riso e fatelo tostare (basta qualche minuto direi, il riso avrà la brutta abitudine di fare amicizia con la pentola, non inteneritevi e mescolate sempre, non si deve attaccare!  Appena si trasforma da bianco a trasparente versate il vino, mi raccomando continuando a girare… (la cucina è piu che altro un giramento)

Bene, ora dobbiamo chiudere la pentola a pressione, senno che l’abbiamo usata a fare? Mettiamo allora un po d’acqua, quanta? diranno subito i miei piccoli lettori, facciamo un rapporto di 2 a 1 con il riso, ovvero circa 300 gr di riso >> 600 ml acqua. Mettiamo anche un misurino di dado et voilà! chiudiamo il pentolone.

Quanto deve cuocere? Ora, siccome ci mancano ancora le mele, che vanno messe a metà cottura facciamo solo 4 minuti di pentola a pressione.

Poi apriamo, mettiamo le mele e facciamo cuocere ancora un po (diciamo altri 3 minuti) a seconda di quanto vogliamo “morbido” o “secco” il nostro risotto. Finito!

Se volete potete mantecare con il grana, e aggiungere alla fine una grattata di pepe nero (ci sta!)

Il connubio dolce della mela e salato dello speck è delizioso e fa passare il mal di testa 🙂

 

 

Pane in cassetta con lievito madre e panna

Continuiamo a sperimentare con le pagnotte a base di lievito madre o pasta madre che dir si voglia.
Dopo varie sperimentazioni, rispetto alla ricetta “base”, consiglio di sostituire il cucchiaino di zucchero con mezzo cucchiaino di miele: non aiuta tanto la fermentazione ma rende il pane morbidissimo e lievemente dolciastro.

Oggi (o meglio ieri notte) ho fatto un’altra variante “svuotafrigo”. Avevo della panna fresca avanzata, e ho tentato l’esperimento.

Pane in cassetta alla panna - Flickr

Pane in cassetta alla panna - Flickr

Ecco la ricetta, fatemi sapere!

Ingredienti

  • farina di grano tenero 500 g
  • acqua 300 ml
  • panna fresca 50 ml
  • sale 1 cucchiaino
  • sciroppo d’acero 1 cucchiaino
  • lievito madre 50 g

Preparazione dell’impasto

Prendete un insalatiere abbastanza capiente e sciogliete il lievito madre con l’acqua intiepidita (più o meno la temperatura che deve avere per fare il bagnetto ai bebè, o per gli ingegneri 35 °C)

Aggiungete lo sciroppo d’acero e il sale e mescolate finché la maggior parte del lievito non si è disciolto.

Aggiungete la farina e con il cucchiaio mescolate solo al centro, finché la farina non forma una poltiglia liquida e priva di grumi. Ora aggiungete la panna, e mescolate con un raggio più ampio fino a prendere tutta la farina.

Otterrete un composto soffice ma abbastanza denso da poter essere lavorato su un piano (io lo lavoro sul granito, evita che la pasta si incolli dappertutto).

Con un po’ di pazienza, lavorate l’impasto colloso con i movimenti tipici (stendi, allarga, ripiega la pasta su se stessa, stendi, allarga…) finché non la smette di appiccicarsi al piano e alle dita.

A questo punto potete avviare la cosiddetta “alveolatura”: formate un bel rotolo, ripiegatelo su se stesso in tre parti. Vi ritroverete con una palla che ri-trasformerete in rotolo, e lo ripiegherete su se stesso in tre.

Continuate finché avrete forza e pazienza, più lavorate l’impasto e più morbido verrà il pane. Se l’alveolatura è stata realizzata bene, le bollicine che troverete a fine cottura saranno moltissime e piccole (in realtà dipende anche dalla quantità di semola nell’impasto, più ce n’è e più piccole saranno le bolle).

Lievitazione

Metodo “semplice”: prendete il rotolo, infarinatelo e adagiatelo in uno stampo per plum cake (o per pane in cassetta) e lasciate lievitare per 8-10 ore.

Nota: sto usando uno stampo in silicone che garantisce il distacco a fine cottura e mi permette di non usare l’odiosissima carta forno.

Metodo “due fasi”: prendete il rotolo, trasformatelo in palla e riponetelo nell’insalatiere, copritelo con un panno e lasciatelo lievitare per 6-8 ore in un luogo caldo e lontano dalle correnti d’aria (il forno -acceso per qualche minuto e poi spento- è l’ideale).

Prendete l’impasto che, approssimativamente, avrà raddoppiato le dimensioni, e lavoratelo con il metodo del rotolo a tre parti descritto sopra per migliorare l’alveolatura. Infarinate e adagiate nello stampo da plum cake, e lasciate riposare altre 2 ore circa.

Cottura

Preriscaldate il forno a 250 °C, infornate l’impasto e gettate un bicchiere pieno d’acqua sulla leccarda, sprigionando vapore. Questo renderà il pane umido e tenderà a gonfiarsi di più.

Se avete un forno elettrico o se avete paura di spegnere la fiamma, potete utilizzare una teglia “d’appoggio”, preriscaldata anch’essa, su cui verserete l’acqua.

Cuocete per 45′ circa e, a fine cottura, estraete dallo stampo e avvolgete con un panno la pagnotta caldissima e profumatissima.

Non fatevi prendere dalla fretta o dalla gola, il pane caldo è ustionante, ve lo garantisco 🙂