Saraghetti alle olive

L’altro giorno mi hanno regalato alcuni saraghetti di piccola taglia, circa 200 grammi ciascuno.

Troppo piccoli da fare al sale, troppo inadatti da fare arrosto in casa (e poi chi toglie l’odore di pesce arrosto?), ho deciso di preparare una ricettina veloce che mi ha permesso di organizzare una cenetta in 20-30 minuti.

  • Difficoltà: media
  • Costo: basso
  • Tempo: 30 minuti

Ingredienti (per due persone)

4 Saraghetti piccola pezzatura

2 cucchiai d’olio extravergine d’oliva

1/2 cipolla bianca freschissima

olive verdi in salamoia (8-10 sono più che sufficienti)

1/2 bicchiere di vino bianco (anche se lievemente maderizzato andrà benissimo)

sale

pepe

Preparazione

Desquamate i pesci: potete usare il dorso non affilato di un coltello, “grattando” le squame a partire dalla coda.

Sventrateli, avendo cura di rimuovere tutte le interiora, e risciacquate con abbondante acqua dolce, e scolateli per bene.

Affettate la cipolla in modo che gli anelli risultanti siano sottilissimi e riponetele in una ciotola

Tritate le olive (ovviamente senza il nocciolo!) in maniera grossolana, i pezzetti devono avere le dimensioni di 2-3 millimetri circa di diametro. (Per un gusto più forte potete scegliere di aumentare questa dose)

Prendete una padella sufficientemente grande ad ospitare i saraghetti senza sovrapposizioni e scaldateci l’olio.

Quando l’olio sarà ben caldo, versateci le cipolle e tenete la fiamma alta, avendo cura di dorarle uniformemente. Aggiungete le olive, fate soffriggere e aggiungete due cucchiai del vino bianco.

Abbassate la fiamma, mescolate e fate rapprendere il sughetto per un minuto o due.

Prima che il vino sia completamente asciugato, adagiate i saraghetti nella padella e aggiungete il sale e una grattata di pepe.

Versate il vino rimanente e coprite con un tappo per 3 minuti a fuoco medio.

Controllate che la carne del dorso adagiato alla pentola sia bianca, e con l’aiuto di una spatola girate i pesci avendo cura di non spezzarli.

Continuate la cottura senza tappo, eventualmente rigirate il pesce un’altra volta. Il sughetto si rapprenderà, e verrà utilizzato per guarnire i pesci serviti in un piatto da portata.

Nota

La cottura del pesce è materia delicata. Un pesce al tegame è cotto quando la carne inizia a sfaldarsi,  la lisca (visibile praticando un taglio con un coltello) è passata dal rosa al grigio, ed è ancora possibile (generalmente) girare il pesce senza provocare rotture.

Se il sughetto non si è ancora rappreso del tutto, posizionate i pesci nel piatto da portata e copriteli con un tappo per mantenere il calore. Aumentate la fiamma e fate rapprendere il sughetto.

Un “trucco”, per i più smaliziati, consiste nell’aggiungere un cucchiaino raso di farina al sugo, facendo attenzione a non formare grumi. Si formerà una sorta di balsamella morbida e gustosa, da versare sopra i pesci.