Suppa cuata o gallurese (opportunamente addomesticata a zuppa di pane e formaggio)

Per ferragosto ho tentato di fare la ricetta più calda, autunnale, calorica, rigenerante che esista tra le pietanze sarde che non sono considerate semplicemente “carne”.

La suppa cuata, o zuppa logudorese, a base di brodo di carne, pane raffermo e formaggio a pasta filata, dovrebbe essere fatta esclusivamente con prodotti tipici della zona.

Ma, con un po’ di addomesticamenti e un certo adattamento del palato, ci siamo accontentati di questa versione casteddaia (cagliaritana, per i non isolani).

  • Difficoltà: bassa
  • Costo: basso
  • Tempo: 15′ (preparazione) + 30′ (cottura)

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Pane in cassetta con lievito madre e panna

Continuiamo a sperimentare con le pagnotte a base di lievito madre o pasta madre che dir si voglia.
Dopo varie sperimentazioni, rispetto alla ricetta “base”, consiglio di sostituire il cucchiaino di zucchero con mezzo cucchiaino di miele: non aiuta tanto la fermentazione ma rende il pane morbidissimo e lievemente dolciastro.

Oggi (o meglio ieri notte) ho fatto un’altra variante “svuotafrigo”. Avevo della panna fresca avanzata, e ho tentato l’esperimento.

Pane in cassetta alla panna - Flickr

Pane in cassetta alla panna - Flickr

Ecco la ricetta, fatemi sapere!

Ingredienti

  • farina di grano tenero 500 g
  • acqua 300 ml
  • panna fresca 50 ml
  • sale 1 cucchiaino
  • sciroppo d’acero 1 cucchiaino
  • lievito madre 50 g

Preparazione dell’impasto

Prendete un insalatiere abbastanza capiente e sciogliete il lievito madre con l’acqua intiepidita (più o meno la temperatura che deve avere per fare il bagnetto ai bebè, o per gli ingegneri 35 °C)

Aggiungete lo sciroppo d’acero e il sale e mescolate finché la maggior parte del lievito non si è disciolto.

Aggiungete la farina e con il cucchiaio mescolate solo al centro, finché la farina non forma una poltiglia liquida e priva di grumi. Ora aggiungete la panna, e mescolate con un raggio più ampio fino a prendere tutta la farina.

Otterrete un composto soffice ma abbastanza denso da poter essere lavorato su un piano (io lo lavoro sul granito, evita che la pasta si incolli dappertutto).

Con un po’ di pazienza, lavorate l’impasto colloso con i movimenti tipici (stendi, allarga, ripiega la pasta su se stessa, stendi, allarga…) finché non la smette di appiccicarsi al piano e alle dita.

A questo punto potete avviare la cosiddetta “alveolatura”: formate un bel rotolo, ripiegatelo su se stesso in tre parti. Vi ritroverete con una palla che ri-trasformerete in rotolo, e lo ripiegherete su se stesso in tre.

Continuate finché avrete forza e pazienza, più lavorate l’impasto e più morbido verrà il pane. Se l’alveolatura è stata realizzata bene, le bollicine che troverete a fine cottura saranno moltissime e piccole (in realtà dipende anche dalla quantità di semola nell’impasto, più ce n’è e più piccole saranno le bolle).

Lievitazione

Metodo “semplice”: prendete il rotolo, infarinatelo e adagiatelo in uno stampo per plum cake (o per pane in cassetta) e lasciate lievitare per 8-10 ore.

Nota: sto usando uno stampo in silicone che garantisce il distacco a fine cottura e mi permette di non usare l’odiosissima carta forno.

Metodo “due fasi”: prendete il rotolo, trasformatelo in palla e riponetelo nell’insalatiere, copritelo con un panno e lasciatelo lievitare per 6-8 ore in un luogo caldo e lontano dalle correnti d’aria (il forno -acceso per qualche minuto e poi spento- è l’ideale).

Prendete l’impasto che, approssimativamente, avrà raddoppiato le dimensioni, e lavoratelo con il metodo del rotolo a tre parti descritto sopra per migliorare l’alveolatura. Infarinate e adagiate nello stampo da plum cake, e lasciate riposare altre 2 ore circa.

Cottura

Preriscaldate il forno a 250 °C, infornate l’impasto e gettate un bicchiere pieno d’acqua sulla leccarda, sprigionando vapore. Questo renderà il pane umido e tenderà a gonfiarsi di più.

Se avete un forno elettrico o se avete paura di spegnere la fiamma, potete utilizzare una teglia “d’appoggio”, preriscaldata anch’essa, su cui verserete l’acqua.

Cuocete per 45′ circa e, a fine cottura, estraete dallo stampo e avvolgete con un panno la pagnotta caldissima e profumatissima.

Non fatevi prendere dalla fretta o dalla gola, il pane caldo è ustionante, ve lo garantisco 🙂

Pagnottona veloce veloce (da The Cooking Sisters)

Copio e modifico una ricetta per fare il pane in cassetta da The Cooking Sisters partendo dal presupposto che il lievito di birra “lavora” bene tra i 18 e i 30 °C.

Una lievitazione a temperature superiori ai 30 °C significa rischiare di far sviluppare microorganismi e lieviti dannosi che potrebbero rovinare il pane. Per contro, facendo lievitare a 30 °C i tempi si allungano a 6 ore, ma ne vale la pena 🙂 Attenzione: dopo 8 ore il lievito ha una fase discendente, “soffocato” da acidità e anidride carbonica fa afflosciare la pagnotta.

Ecco le dosi della ricetta modificata:

  • 150 g di semola
  • 100 g di farina 00
  • 250 g di farina 0 “manitoba”
  • 300 ml di acqua tiepida
  • 50 ml di latte
  • 18 g di lievito fresco
  • 1 cucchiaino e mezzo di sale
  • 1 cucchiaino di zucchero integrale di canna


Mettere tutti gli ingredienti secchi (escluso lo zucchero) in un insalatiere e mescolare.

Sciogliere il lievito e lo zucchero in metà dell’acqua e aggiungerla gradualmente alla farina. Sempre gradualmente aggiungere il latte ed il resto dell’acqua (in questo modo la doserete meglio e eviterete di avere un impasto troppo liquido) e impastare per 5-6 minuti. L’impasto sembrerà colloso e appiccicoso, all’inizio. Ma è normale che sia così.

Versare l’impasto su una spianatoia e lavorarlo un po’ a mano. Fare un giro di pieghe, formare un salsicciotto lungo che poi metterete in uno stampo da plum cake da circa 900 g (circa 23×13 cm).

Coprire lo stampo con un panno di cotone ed avvolgere il tutto in una coperta e far lievitare per 6 ore o fino al raddoppio dell’impasto. (I plaid in pile di Winnie the Pooh pare abbiano un effetto benefico ineguagliabile 🙂 )

Accendere il forno e portarlo a 230°.

Spennellare la superficie del pane con un po’ di acqua o latte e spolverare eventualmente con dei semi (sesamo o papavero, ad esempio).

Infornare e far cuocere per circa 30 minuti (dipende anche dai gusti, se vi piace più e meno cotto).

Sfornare e mettere a raffreddare su una gratella.

Il pane può poi essere conservato in una busta per il pane, o con della carta forno dentro una bustina trasparente per alimenti. Crediamo si possa conservare anche per 4-5 giorni ma non è arrivato al terzo giorno 🙂